Meteo e Tartufi aspetti da considerare per trovare le zone produttive “tartufaie”

CERCARE I TARTUFI: I DATI METEO

Andare per boschi in serenità accompagnanti dal proprio cane è meraviglioso, volentieri approfittiamo delle belle giornate si sole per prenderci un giorno di riposo (si fa per dire) e partire in cerca di tartufi.

I tartufi, in certi periodi dell’anno amano le precipitazioni, in questi periodi si vanno a formare i corpi fruttiferi.

Le piogge che si susseguono durante i 3\4 mesi prima dalla data in cui, per legge si apre la stagione di raccolta, sono fondamentali per lo sviluppo dei carpofori, in questo lasso di tempo il tubero si sviluppa, passando dalla fase simbionte a quella saprofitica.

L’importanza di sapere quanto – quando e dove si sono verificati gli eventi atmosferici ci dà la possibilità di indirizzare le future uscite in cerca del tartufo.

Per agevolare questo lavoro è consigliabile creare un registro sul PC dove si andranno ad immettere i dati piu’riguardanti i millimetri (mm) caduti nel periodo in esame e il numero giorni di pioggia.

Lo scopo è creare un registro che si sviluppi negli anni a venire, al primo anno di monitoraggio questi dati possono sembrare inutili, l’importante è perseverare e tutto acquisterà un senso.

Alla fine del secondo anno di monitoraggio, avremo la possibilità di iniziare a fare dei ragionamenti, mettendo in relazione i dati in nostro possesso con i ritrovamenti dei tartufi fatti durante la stagione di raccolta, ci renderemo conto che esiste una relazione tra la quantità (mm) di pioggia caduta e i giorni interessati dalle precipitazioni.

Analizziamo una tabella d’esempio con dati di primo livello:

Monitoraggio di due zone a vocazione Tuber magnatum, la zona “A” comprende solo una stazione, quella “B” due.

Le zone sono state battute nella stagione di raccolta 6 volte, in ogni occasione è stato eseguito il monitoraggio di tutte le 3 zone.

A fine stagione la zona piu’produttiva si è dimostrata la “A”.

Esaminando i dati sì possono notare che le zone “B” hanno ricevuto una quantità (mm) d’acqua maggiore rispetto la zona “A”, con un numero inferiore di giorni di pioggia.

La zona “A” ha ricevuto minori precipitazioni, con un numero maggiore dei giorni di pioggia.

Questa analisi in sé può essere fuorviànte, solo un costante lavoro di monitoraggio ripetuto negli anni, da là possibilità di capire l’andamento della produzione nelle zone messe sotto esame.

Monitoraggio zona a vocazione Tuber Magnatum Pico

I nomi delle località sono puramente casuali.

Dati meteo Precipitazioni GiorniAlta valle del “omissis”PERIODODALAL
01/05/200931/8/2009
Zona “A” Altitudine  slm 260 DATA tot gg Località  Ponte vecchioZona “B” Altitudine  slm302 DATA tot gg Località   Santa Lucia      Zona “B” Altitudine  slm550 DATA tot gg Località  San Pietro            
Data e Ora       02/05/2010 01:00  10.0  03/05/2010 01:00  9.6  04/05/2010 01:00  31.0  05/05/2010 01:00  18.4  07/05/2010 01:00  5.4  10/05/2010 01:00  3.2  11/05/2010 01:00  16.4  12/05/2010 01:00  0.8  13/05/2010 01:00  1.0  15/05/2010 01:00  3.2  27/05/2010 01:00  3.8  29/05/2010 01:00  0.4  09/06/2010 01:00  1.0  15/06/2010 01:00  13.4  16/06/2010 01:00  6.0  17/06/2010 01:00  8.0  19/06/2010 01:00  11.0  20/06/2010 01:00  29.8  21/06/2010 01:00  1.8  05/07/2010 01:00  3.6  06/07/2010 01:00  0.8  23/07/2010 01:00  0.4  24/07/2010 01:00  4.8  27/07/2010 01:00  1.4  29/07/2010 01:00  2.2  03/08/2010 01:00  0.6  05/08/2010 01:00  34.4  06/08/2010 01:00  1.4  13/08/2010 01:00  20.8  14/08/2010 01:00  16.8  20/08/2010 01:00  0.4 Data e Ora        02/05/2010 01:00  4.0  04/05/2010 01:00  13.6  05/05/2010 01:00  35.6  06/05/2010 01:00  1.8  10/05/2010 01:00  0.6  11/05/2010 01:00  18.4  14/05/2010 01:00  0.4  15/05/2010 01:00  20.4  19/05/2010 01:00  12.2  08/06/2010 01:00  1.2  13/06/2010 01:00  0.4  15/06/2010 01:00  21.0  16/06/2010 01:00  3.2  17/06/2010 01:00  6.2  19/06/2010 01:00  19.2  20/06/2010 01:00  35.8  21/06/2010 01:00  10.0  27/07/2010 01:00  0.8  29/07/2010 01:00  19.6  03/08/2010 01:00  0.6  05/08/2010 01:00  27.8  13/08/2010 01:00  17.8  14/08/2010 01:00  16.0  29/08/2010 01:00  1.2 Data e Ora      02/05/2010 01:00  6.0  04/05/2010 01:00  29.2  05/05/2010 01:00  15.4  06/05/2010 01:00  2.8  10/05/2010 01:00  0.6  11/05/2010 01:00  18.8  14/05/2010 01:00  1.0  15/05/2010 01:00  20.8  19/05/2010 01:00  8.0  28/05/2010 01:00  1.6  13/06/2010 01:00  0.6  15/06/2010 01:00  17.6  16/06/2010 01:00  1.6  17/06/2010 01:00  9.4  19/06/2010 01:00  20.0  20/06/2010 01:00  40.8  21/06/2010 01:00  16.2  04/07/2010 01:00  4.6  05/07/2010 01:00  13.0  27/07/2010 01:00  2.0  29/07/2010 01:00  19.8  05/08/2010 01:00  44.0  11/08/2010 01:00  4.6  13/08/2010 01:00  18.4  14/08/2010 01:00  16.2 
  giorni di pioggia 31 totale mm 258  giorni di pioggia 24 totale mm 287,8  giorni di pioggia 25 totale mm 333

Un formato comodo su cui inserire i dati e sicuramente  “Excel” calcola i giorni di pioggia e i mm caduti.


I dati di primo livello concernente, la quantità di pioggia caduta in una determinata zona e il numero di giorni in cui si sono manifestati gli eventi meteo, sono i principali fattori da tenere in considerazione nel monitoraggio, ciononostante non sono gli unici dati da tenere in considerazione.

I dati meteo che ci occorrono per il monitoraggio sono di 3 livelli.

  1. Precipitazioni \ Giorni
  2. Vento \ Temperature
  3. Evapotraspirazione \ L’acqua nel suolo

I fattori meteo di secondo livello che possono influire sulla crescita dei tartufi sono: il vento e la temperatura.

Per non creare troppa confusione, e diventare dei “Bernacca”del meteo, i dati relativi ai fattori di secondo livello vanno tenuti in considerazione solamente, quando si discostano dalla media, es: un vento teso che si manifesta per parecchi giorni, una temperatura che si scosta dalla madia per un lungo periodo.

I fattori di terzo livello sono: Evoprtraspirazione e Acqua nel suolo.

L’evapotraspirazione (ET) è una variabile o grandezza fisica usata in agrometeorologia. Consiste nella quantità d’acqua (riferita all’unità di tempo) che dal terreno passa nell’aria allo stato di vapore per effetto congiunto della traspirazione, attraverso le piante, e dell’evaporazione, direttamente dal terreno.

I dati sull’acqua nel suolo sono interessanti per un aspetto legato alla tipologia del terreno;

La capillarità, quel fenomeno che permette all’acqua contenuta nel terreno, di risalire dagli strati inferiori a quelli superiori, interessando lo strato di terreno dove vive il micelio.